Disposizioni dell’Arcivescovo per le Liturgie della Settimana Santa

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Mons. Michele Pennisi

Arcivescovo di Monreale

Visto il Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 19 marzo 2020 e i successivi aggiornamenti del 25 marzo, con cui la Santa Sede disciplina le celebrazioni della Settimana Santa, dando disposizioni specifiche per i Paesi colpiti dall’emergenza sanitaria da Covid-19;

visti gli Orientamenti per la Settimana Santa della Conferenza Episcopale Italiana del 25 marzo 2020;

DISPONGO

i Presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo, in rispetto delle misure restrittive in atto, che riguardano gli assembramenti e i movimenti delle persone;

i fedeli siano invitati a unirsi alla preghiera nelle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione in diretta dei vari momenti celebrativi e alla valorizzazione di sussidi curati per la preghiera familiare e personale;

accanto al celebrante sia possibilmente assicurata la partecipazione di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, di due operatori per la ripresa, purché siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica;

non si svolgeranno processioni e altre espressioni della pietà popolare, salvo rinvio ad altra data conveniente.

Si osservino, inoltre, le seguenti disposizioni:

 

la Domenica delle Palme può essere assunta la seconda forma prevista dal Messale Romano solo in Cattedrale, con una processione all’interno della chiesa con ramo d’ulivo o di palma per la commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme; nelle chiese parrocchiali, invece, sarà adottata la forma semplice (terza forma del Messale Romano);
la celebrazione della Messa crismale viene trasferita ad altra data, in sintonia con la decisione che il Santo Padre, Primate d’Italia, adotterà per la Diocesi di Roma, secondo quanto indicato dal Consiglio Episcopale Permanente della Cei;

Si ricorda che, in caso di vera necessità, ogni presbitero può benedire l’olio per l’Unzione degli infermi (Cfr. Sacramento dell’unzione e cura pastorale degli infermi, Introduzione, n, 21 e 77bis);

nella Messa in Coena Domini, il Giovedì Santo, saranno omesse la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione: il Santissimo sarà riposto nel Tabernacolo;
nella preghiera universale del Venerdì Santo sarà introdotta un’intenzione “per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”;
nella Veglia pasquale non saranno amministrati battesimi.

Le presenti disposizioni sono estese ai monasteri e alle comunità religiose dell’Arcidiocesi.

Si ricorda che in caso di estrema necessità l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di ricevere il sacramento della Penitenza, da se stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio. Se si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza, anche il votum sacramenti, ovvero, anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale, accompagnata da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me) comporta il perdono dei peccati, anche gravi, commessi. (cfr. Concilio di Trento, Sess. XIV, Doctrina de Sacramento Paenitentiae, 4 [DH 1677]; Congregazione per la Dottrina delle Fede, Nota del 25 novembre 1989; Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452).

Dato in Monreale il 27 marzo 2020

+ Michele Pennisi

Arcivescovo

Prot. n. 127/20

Il Cancelliere Arcivescovile
Can. Antonino Ortoleva

 

Decreto Mons Pennisi per Settimana Santa 2020.pdf

Nota del Ministero dell’Interno.pdf

Comunicazioni-Messa-TV-5.pdf