FAMIGLIA GIOVANI E LAVORO: Tra delusione e Profezia

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Domenica 25 giugno a Poggio San Francesco si è celebrato un convegno che ha al centro il tema del lavoro: “Famiglia, giovani, lavoro: tra delusione e profezia”.

Il convegno, con la presenza dell’Arcivescovo Michele
Pennisi, ha visto tra i relatori Suor Alessandra Smerilli, docente di economia e gestione delle imprese presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione “Auxilium” di Roma che ha relazionato sul tema del Convegno.

E’ seguito l’intervento del dott. Mimmo Milazzo, segretario regionale CISL, sulla “Situazione del lavoro giovanile in Sicilia”, del dott. Steni Di Piazza, presidente MECC, su “Microcredito per l’economia civile e di comunione”, e del dott. Vincenzo Barbaro, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, su “Inserimento dei giovani al lavoro: opportunità dell’apprendistato” che saranno moderati da Mario Talluto, direttore dell’Ufficio di pastorale familiare diocesano.

L’idea di questo convegno ha preso le mosse dalle sollecitazioni che Papa Francesco lo scorso Maggio ha dato a Genova quando ha affermato cheIl mondo del lavoro è una priorità umana. E pertanto, è una priorità cristiana, e anche una priorità del Papa. Perché dove c’è un lavoratore, lì c’è l’interesse e lo sguardo d’amore del Signore e della Chiesa”.

Infatti, questo evento, organizzato dagli uffici di Pastorale Sociale e del Lavoro, della Famiglia, dei Giovani e dalla Consulta delle Aggregazioni laicali dell’Arcidiocesi di Monreale, vuole essere l’occasione per costruire alleanze dentro e fuori la Chiesa, perché di fronte ad una sfida così importante per il futuro della nostra società si rimetta al centro la dignità della persona.

Don Antonio Chimenti, Direttore ufficio diocesano di Monreale per le comunicazioni sociali, ha coordinato nel pomeriggio un dialogo di testimonianze a più voci sulle “Buone prassi a confronto”, con i contributi di Veronica Leone, animatrice di comunità del “Progetto Policoro”, e Caterina Bonomo, progettista “PSR – Piano Sviluppo Rurale”.

Siamo fra i paesi, in Europa, con la più alta percentuale di disoccupati e da qualche anno di quelli che hanno smesso di cercare un lavoro perché stanchi o scoraggiati, e che per questo nel migliore dei casi cercano altro all’estero oppure affondano nell’apatia. La Chiesa non può rimanere inerme, è suo preciso compito dare prove concrete di Speranza.