Ci visiterà un sole che sorge dall’alto […] per dirigere i nostri passi sulla via della pace. (Lc 1,78-79)
“Se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore, allora prevarrà sempre la ragione del risentimento, della rappresaglia, della vendetta. Ma se la memoria del dolore sarà anche memoria della sofferenza dell’altro, dell’estraneo e persino del nemico, allora essa può rappresentare l’inizio di un processo di comprensione”.
(Carlo Maria Martini)
In adorazione dell’Emmanuele, facciamo memoria dei bisogni, delle miserie, delle fragilità dell’altro. È il primo passo per accogliere la Pace. Sia questo, per noi, il Natale che inaugura un tempo nuovo.
Mons. Gualtiero Isacchi,
Arcivescovo
Natale per ridire la nostra relazione con Dio e con il mondo