L’ARCIVESCOVO –
Carissimi fratelli e sorelle,
il mese Missionario 2020 che porta già con sé la sofferenza e la sfida procurata dalla Pandemia da covid-19, è certamente un impegno da compiere nonostante i nostri timori, le nostre preoccupazioni, i nostri limiti.
Ci accompagneranno le parole del profeta Isaia “Eccomi, Signore manda me”, con le quali riesce a dimenticare i propri timori e le proprie incertezze ed è in grado di rispondere con forza e fiducia alla chiamata di Dio. La nostra salvezza può avvenire attraverso lo sguardo con Gesù che ci chiama. Se noi non siamo è pronti a dire “Eccomi manda me” allora dobbiamo interrogarci a che punto siamo nel nostro cammino di fede.
L’impegno di continuare a essere discepoli missionari verso una “Chiesa in uscita” deve realizzarsi non per uno sforzo di volontà, ma con uno slancio di gioia e di gratitudine per essere stati scelti ad essere cristiani. Possiamo percepire che “la missione è risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio, solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa. Nel nostro contesto della Chiesa italiana desideriamo tradurre questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”, tema del mese missionario in Italia.
Consapevoli delle difficoltà che stanno penalizzando la nostra società, impegniamoci a non dimenticare l’espressione di comunione e di attenzione verso le sorelle e i fratelli che vivono in Paesi poveri, come abbiamo fatto in questi anni con la Quaresima di Fraternità. Dobbiamo sempre di più camminare nel solco di una generosa tradizione che ha sempre caratterizzato la nostra Chiesa Diocesana.
Celebrare la Giornata Missionaria Mondiale significa riaffermare come la preghiera, la riflessione e l’aiuto materiale sono opportunità per partecipare attivamente alla missione di Gesù nella sua Chiesa. La carità espressa nelle collette delle celebrazioni liturgiche della terza domenica di ottobre ha lo scopo di sostenere il le Pontificie Opere Missionarie, per andare incontro ai bisogni spirituali e materiali dei popoli e delle Chiese in tutto il mondo per la salvezza di tutti. “La Chiesa- scrive papa Francesco- continua da sempre ad andare avanti anche grazie all’obolo della vedova, al contributo di tutta quella schiera innumerevole di persone che si sentono guarite e consolate da Gesù e che per questo, per il traboccare della gratitudine, donano quello che hanno”.
Vi affido alla materna protezione di Maria santissima prima missionaria e stella della evangelizzazione e Vi benedico con affetto.
Monreale 1 settembre 2020
+ Mons. Michele Pennisi
Messaggio Giornata Missionaria 2020
Libretto “Ad Gentes 2020” a cura dell’Ufficio Missionario diocesano