Ai Consigli Direttivi
E agli Assistenti spirituali
delle Confraternite
dell’Arcidiocesi di Monreale
Carissimi,
alla luce del recente e doloroso episodio dell’uccisione di Paolo Taormina e facendo nostre le parole forti e illuminate dei nostri Arcivescovi di Monreale e di Palermo, sentiamo il dovere di rivolgerci a tutti voi, responsabili delle confraternite, per ribadire con chiarezza il valore imprescindibile della legalità, della giustizia e del rispetto della vita umana. I gesti di violenza che giungono all’estremo del togliere la vita a giovani come Paolo, ma anche come i nostri Andrea, Massimo e Salvo di Monreale, nascono e crescono da parole, atteggiamenti e modelli che circolano soprattutto nel mondo digitale. I profili degli assassini di questi giovani, parlano chiaro.
Le confraternite, per loro natura, sono chiamate a essere testimonianza visibile del Vangelo nella società, segni di comunione, di fede, di pace, di mitezza e di servizio, non solo in prossimità e nei giorni della “festa”, ma durante tutto l’anno. Non può esserci vera spiritualità confraternale là dove si insinuano logiche di potere, compromessi con l’illegalità, o atteggiamenti di indifferenza verso la violenza che deturpa la nostra terra.
Rinnoviamo, attraverso di voi, il nostro appello a tutti i confratelli e le consorelle affinché la partecipazione alla vita confraternale sia segnata da una condotta limpida, da un senso civico maturo e da una testimonianza cristiana coerente, che rifiuta ogni forma di connivenza con mentalità mafiose, di sopraffazione o di disprezzo delle istituzioni.
Chiediamo ai Direttivi di vigilare sulla testimonianza di vita cristiana dei propri confrati delle proprie consorelle anche nell’uso che fanno dei propri profili social. La presenza sui social deve essere coerente con la propria appartenenza ecclesiale e con l’impegno a costruire la cultura della giustizia e della pace.
Per tale ragione invitiamo i Direttivi a organizzare incontri formativi sulla legalità e la giustizia; incontri educativi sull’uso responsabile dei social; ad intervenire richiamando allorquando venissero pubblicate immagini, parole, musiche inneggianti alla cultura mafiosa e alla violenza; ad assumere provvedimenti sanzionatori, secondo quanto previsto dai nostri statuti, verso chi convintamente, dopo il richiamo, continuasse a pubblicare contenuti di quel genere.
Ogni Confraternita, ogni Consiglio direttivo, ogni singolo confrate e consorella è chiamato oggi a una conversione del cuore e delle scelte, nella fedeltà al Vangelo e alla Chiesa.
Solo così la nostra presenza sarà credibile e profetica, capace di seminare speranza e di costruire una società più giusta e fraterna. Sentiamo tutti questa responsabilità sociale e civile.
Con stima e paterna vicinanza, restiamo disponibili per richieste e suggerimenti.
Monreale 15 ottobre 2025
Don Giuseppe Vasi
Direttore UDC
Don Calogero Latino
Vice Direttore UDC

