San Castrense, Patrono dell’Arcidiocesi di Monreale

San Castrense, Vescovo di Cartagine (Africa) vissuto intorno al V secolo d. C., è ricordato nel “calendario marmoreo” di Napoli anche se molto poco si sa di lui.

Durante la persecuzione dei Vandali guidati da Genserico (390-477), insieme ad altri sacerdoti e fedeli, fu imbarcato su una vecchia nave priva di timone, di antenne e di cavi con lo scopo di farlo annegare. Sbarcato miracolosamente in Campania il 10 maggio, iniziò lì a svolgere il suo apostolato.

E’ incerto se sia stato Vescovo di Castel Volturno o di Sessa Aurunca, guidò comunque con amore e con zelo i fedeli della sua città.

I biografi riportano due guarigioni da lui compiute durante la vita: la liberazione di un uomo posseduto dal demonio e il salvataggio di una nave carica di persone (entrambi gli episodi sono raffigurati in due pannelli musivi della Cattedrale di Monreale).

Muore sul finire del V secolo d. C. “in mezzo al suo popolo, dopo aver celebrato i misteri ed essere disceso da sé nella sepoltura” e viene subito venerato dal popolo in tutta la Campania ed in molti altri paesi.

Fu ritenuto martire perché raffigurato in alcune pitture, scoperte intorno al 1881 in una grotta a Calvi (Caserta) e risalenti al VII secolo, insieme al martire Prisco.

L’Arcivescovo di Capua, Alfano, che dovette accompagnare la principessa Giovanna, figlia di Re Enrico II d’Inghilterra e sorella di Riccardo “Cuor di leone”, a Palermo, portò come dono di nozze al Re Guglielmo II, il corpo di San Castrense senza la testa che è rimasta a Capua (cfr. F. Testa, Vita di Guglielmo II, Palermo 1770).

Le reliquie oggi si conservano in Cattedrale a Monreale, nella cappella omonima, dentro un’urna d’argento fatta realizzare dal Card. Cosimo Torres, nipote del Card. Ludovico Torres, nel 1637. Nella placca dell’urna si può leggere: “San Castrense, eterno baluardo della città di Monreale“.

La festa di San Castrense viene celebrata il giorno 11 Febbraio.