Dio si è reso raggiungibile

Omelia nella notte di Natale
24-12-2022

«Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore»
In questa notte celebriamo la verità di questo annuncio! Non celebriamo una speranza. Non ci auguriamo che le cose vadano in questo modo. Noi stiamo celebrando un avvenimento, un fatto: Dio si è reso raggiungibile, la nostra umile e povera umanità è stata scelta da Dio come luogo in cui manifesta la sua presenza. Con il Natale del Signore, l’umanità diviene la via scelta da Dio per farsi incontrare in modo nuovo e pieno.
«Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore»
È l’annuncio che questa veglia, ancora una volta fa risuonare in ogni angolo della terra.
È l’annuncio in cui il desiderio profondo che abita il cuore di ogni persona, sembra compiersi. Ogni uomo, ogni donna porta in sé un desiderio profondo di salvezza, di pace, di serenità, di protezione, di armonia, di giustizia, di amore… Questo nostro desiderio di vita buona trova soddisfazione nell’annuncio degli angeli: «Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» … questa Parola è per te, per me, per noi e per tutti coloro che come i pastori sono disposti a “vegliare”.
Non tutti vegliano, non tutti accolgono questo annuncio. Molti lo danno per scontato; altri pensano che il Natale sia una bella tradizione che scalda il cuore; altri -forse la maggior parte- hanno troppo da fare, non hanno tempo per ascoltare e ancor meno per cambiare…
Noi, fratelli e sorelle, abbiamo scelto di vegliare e, in questa notta, ci riscopriamo destinatari del grande annuncio: Dio si è fatto uomo.
Il tempo di Avvento è stato ritmato dall’insistente invito a vegliare, a fare attenzione, a preparare la via al Vivente. La celebrazione di questa notte ci testimonia che la nostra attesa non è stata vana. Finalmente la veglia è compiuta! Dice il profeta Isaia: «un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio». Gli fa eco anche l’evangelista Luca, con le parole dell’angelo ai pastori: «questo sia per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce».
à La veglia si compie con la nascita di un bambino. Sì, è nato un bambino! È tutto qui il Natale.
Un bambino è qualcuno di cui dobbiamo attendere ancora la crescita; ed oltre ad attenderla, educarla, custodirla, proteggerla dai pericoli che possono minacciare la sua esistenza; in una parola: prendercene cura. Come può un fragile bambino essere per noi un Salvatore?
In questo interrogativo si esprime la verità del Natale: Natale è aprirci a un altro modo di vegliare; quello di chi custodisce e avvolge nelle fasce della premura e dell’attenzione. Il Salvatore viene come un bambino che non impone la sua presenza, ma che chiede accoglienza e protezione da tutto ciò che lo può eliminare dal nostro cuore e dai gesti della vita; dai nostri pensieri o dalle nostre decisioni; o anche, più semplicemente, dal relegarlo nello spazio dell’indifferenza, della trascuratezza, della non-cura, del religioso che resta separato dalla vita quotidiana.
Il Dio Salvatore viene come un bambino per rendersi bisognoso del nostro amore, perché in questo modo ci salva da noi stessi, dei nostri egoismi, dai nostri peccati, che nascono spesso dalla pretesa di aver cura soltanto di noi stessi, dei nostri interessi e dei nostri vantaggi.
Dalla contemplazione della natività emergere chiaramente una proposta nuova di salvezza. Quell’inerme bambinello sembra sussurrare: sono venuto per salvarti dal tuo egoismo, dalla tua autoreferenzialità, dal delirio di onnipotenza che ti fa sentire il centro dell’universo; ti salvo dall’orgoglio, dall’invidia, dal rancore e ti indico, come via di vita nuova, la via del prendersi cura dei più piccoli, degli ultimi, di tutti i tuoi fratelli e le tue sorelle.
Fratelli e sorelle accogliere il Salvatore significa prenderci cura di Lui, resistere al nostro egoismo e farci dono per gli altri.
È questo il mistero di Natale che celebriamo questa notte. È questo il Natale che dobbiamo celebrare. È questa la scelta di Giuseppe che, pur immerso nei dubbi, ha deciso di prendersi cura di Gesù e di Maria.
Auguriamoci buon Natale. Auguriamoci la vera gioia che viene dal prendersi cura gli uni degli altri.