Festa di San Luigi IX Re di Francia

25-08-2022

Carissimi fratelli e sorelle, sacerdoti concelebranti, religiosi e religiose e membri del Terz’ordine francescano, saluto tutti voi che come pellegrini e devoti siete venuti in questa nostra basilica per celebrare e ricordare la figura di un grande personaggio, giustamente definito un uomo che «sintetizza il Medioevo», che «è stato un legislatore, un eroe e un santo», che ha mostrato «il potere unito alla santità, ed è proprio quest’ultima che risalta in lui». È san Ludovico.

Venerare un santo, accoglierlo come patrono significa affidarsi alla sua intercessione, ma anche sceglierlo come esempio da imitare. A me pare che la testimonianza di santità di Luigi IX sia per questo nostro tempo un segno profetico di cui, in particolare il terz’ordine francescano ha il compito e il dovere di rendere presente proprio perché vi è stato consegnato come patrono.

Come ben scriveva lo scrittore francese Francois-René de Chateaubriand nelle frasi che pocanzi ho ricordato, Luigi IX è stato capace di illuminare con il vangelo l’esercizio del potere politico. Egli è, ancora oggi, testimone della possibilità di conciliare l’esercizio politico del governo con la santità di vita.

Fratelli e sorelle, indubbiamente, questa è una testimonianza di cui il nostro mondo di oggi ha veramente bisogno. Ci stiamo avvicinando alle elezioni politiche nazionali ed anche regionali per noi in Sicilia, alle volte la percezione che l’uomo comune ha della politica è distorta: la si pensa come ad un intreccio di interessi personali capace di produrre promesse ingannevoli che mai vengono mantenute; come un coltivare solamente gli interessi di alcuni; come un insieme di abusi di potere; capace di esprimersi solo attraverso il linguaggio dello scontro verbale violento… Questa è una percezione sbagliata, la politica non è questo! Diceva San Paolo VI che «la politica è la più alta forma di Carità» e ancor prima di lui, Pio XI nell’Udienza ai dirigenti della Federazione Universitaria Cattolica (18 dicembre 1927) disse: «Tutti i cristiani sono obbligati ad impegnarsi politicamente. La politica è la forma più alta di carità, seconda sola alla carità religiosa verso Dio».

Noi che celebriamo la memoria di San Luigi IX, siamo sollecitati a ripensare la politica e, in modo particolare il nostro impegno politico come spazio in cui testimoniare il vangelo. Troppo spesso il vangelo e l’essere uomini e donne di fede che hanno accolto la Bella notizia, è stato interpretato e vissuto come una pratica intimistica, come una scelta buona per me da vivere nella mia interiorità, nella preghiera personale. Come se la scelta di fede fosse estranea alla vita sociale.

La testimonianza di San Luigi IX richiama, anzitutto noi, alla concretezza dell’essere discepoli di Gesù e figli di Dio Padre. Già il profeta Isaia ricordava che il digiuno che “vuole” Dio Padre non è qualcosa che riguarda solamente il tuo piatto e il tuo stomaco, ma è «dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo», nulla di più concreto! Luigi IX, coronato Re a 12 anni, ha dato forma a questa Parola attraverso la sua persona e nella condizione di vita in cui si è trovato. Vivere da figli del Risorto non è una possibilità riservata solo ad alcuni, che vivono condizioni, secondo noi, favorevoli; non esiste condizione di vita che renda impossibile vivere la gioia del vangelo. Ciascuno di noi è chiamato a dare forma a questa parola nella propria condizione personale.

Nel testamento spirituale che Luigi IX indirizza al figlio, si legge: “Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze. Senza di questo non c’è salvezza”. Più avanti, come conseguenza di questo amore, prosegue: Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace.

Fratelli e sorelle, mi rivolgo in particolare a voi appartenenti al terz’ordine francescano, sull’esempio e l’intercessione di San Luigi IX Re di Francia date alla vostra vita la forma del vangelo, nella condizione particolare in cui vi trovate. Non è sufficiente comportarsi bene, pregare, digiunare, vivere qualche penitenza e fare anche qualche opera di servizio ai più poveri, siamo chiamati ad essere persone di carità. Nella pagina del vangelo di Matteo che è stata proclamata, Gesù, rivolgendosi ad un dottore della Legge, uno che aveva studiato e che conosceva bene la Scrittura, ricorda che il comandamento di Dio ha due dimensioni inscindibili anche se distinte due dimensioni a cui obbedire: “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente”, ma poi inevitabilmente legato a questo “amare il prossimo come se stessi”.

Amare nel vangelo non indica un sentimento astratto e volubile, ma una scelta concreta di vita: amare nel vangelo è un “essere per…”. È un ridire la propria vita scegliendo come misura quella indicata da Gesù conil comandamento nuovo: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». La vera novità sta in quel “come”. Siamo chiamati ad amare come Gesù, a viverecome Gesù, a fare come Gesù. È questa la santità che ancora oggi risplende nella testimonianza di San Luigi IX re di Francia. È per questa testimonianza che papa Bonifacio VIII, nel 1297, lo dichiarò santo.

Concludo rivolgendo, idealmente, una domanda proprio a San Luigi: Come possiamo sapere se la nostra imitazione di Cristo è sulla buona strada? Quali sono i segni che ci dicono che siamo sul retto cammino? Credo che lui potrebbe rispondere indicandoci alcune virtù che hanno contraddistinto la sua vita e che da tutti gli sono state riconosciute come frutto di una fede vissuta nella concretezza dei suoi giorni: un’autentica vita di preghiera, grande spirito di penitenza, amore verso i poveri, promozione del bene sociale e della pace.

Carissimi è compito di ciascun discepolo di Gesù quello dipregare, di fare penitenza, ma a nulla servirebbero queste due virtù se non si esprimessero in un amore che si fa servizio per i poveri e, nello steso tempo, in un impegno quotidiano di promozione delbene sociale e della pace.

Chiediamo per intercessione di San Luigi IX, Re di Francia, il dono di essere lievito di una società nuova. Amen

+ Gualtiero Isacchi