Natività di Maria 2023

Solennità della Madonna del Popolo
08-09-2023

Spesso celebrando le nostre sacre solennità Ci angustia il pensiero circa la comprensione, circa la partecipazione dei fedeli che assistono al rito, avendo ragione di dubitare se essi comprendano, se essi siano uniti alla preghiera della Chiesa, se essi godano pienamente il senso dei misteri ricordati, delle orazioni proferite, del valore spirituale e morale di quanto il culto dovrebbe presentare alle nostre anime. Sono le parole con le quali san Paolo VI, iniziò l’omelia nella solennità della Natività di Maria del 1964.

Mi pare sia un interrogativo ancora attuale per questo cambio d’epoca in cui le forme e le parole della Chiesa sembrano non riuscire più a intercettare la vita quotidiana della gente. Potremmo esprimere in questo modo l’interrogativo posto da Paolo VI: la nostra liturgia, la celebrazione eucaristica, i segni liturgici, il linguaggio delle preghiere… riescono a comunicare la profondità di quello che si celebra? I fedeli comprendono i significati delle parole, dei segni e dei canti di cui è composta l’azione liturgica? Siete coinvolti nella celebrazione, siete dentro il Mistero che stiamo celebrando?

Paolo VI, sempre in quella omelia, rispose così a questo interrogativo: Questo pensiero, questo dubbio qui non sussiste! Noi siamo sicuri che voi tutti siete con noi per dare pienezza di significato e di fervore a questa santa Messa in onore di Maria nascente.

Carissimi fratelli e sorelle, celebrare la solennità di Maria Nascente, festa di questa nostra cattedrale a lei dedicata, radunarci intorno alla Madonna del Popolo apre i nostri occhi, le nostre orecchie e i nostri cuori ad una rinnovata comprensione del Mistero.

E questo almeno per tre motivi.

1] Anzitutto perché riconosciamo in Maria una di noi. Il mistero che celebriamo ci riguarda, ci coinvolge. Maria è una donna, una ragazza, in carne ed ossa come tante altre. In lei abitano sogni, dispiaceri, fatiche, impegno, delusioni. Il giorno della sua nascita, fu un giorno normalissimo, tant’è che non se ne parla da nessuna parte: nessuno si accorse di quanto stava accadendo, fu una nascita come tante altre. Nemmeno i suoi genitori, Anna e Gioacchino, si resero conto del valore di quella nuova creatura che accoglievano nella loro casa e tra i loro desideri. Forse, come tutte le famiglie del Popolo d’Israele, avrebbe preferito un maschietto, per tanti ragioni sociali e culturali, ma si accontentarono, imparano ad amare quella bimba. Non è quello che fanno tutte le mamme e tutti i papà? Si trovano tra le braccia una nuova creatura che imparano ad amare giorno dopo giorno. Ecco allora, oggi celebriamo la nostra vita.

2] Una seconda ragione che ci fa vivere pienamente questa celebrazione è data dal fatto che tutti comprendiamo bene il significato di una nuova nascita. Comprendiamo la gioia e la preoccupazione di una mamma e di un papà che accolgono una nuova vita. Conosciamo anche la sensazione che essi vivono: quella di essere di fronte ad un mistero; la piccola creatura che stringono tra le braccia e molto più grande di quello che riesco a vedere.

Celebrando la natività di Maria il nostro cuore e i nostri pensieri sono condotti ad aprirsi al grande mistero della vita riconoscendo che ogni vita è una vocazione, ogni creatura è un sogno di Dio, è un tassello necessario e unico, pensato e voluto da Dio, per l’edificazione del Regno dei cieli. Ogni bambino e ogni bambina nasce per contribuire a portare il cielo sulla terra. L’apparizione della Madonna nel mondo continuava san Paolo VI in quella omelia è come l’arrivo dell’aurora che precede la luce della salvezza, Cristo Gesù, come l’aprirsi sulla terra, tutta coperta dal fango del peccato, del più bel fiore che sia mai sbocciato nel devastato giardino dell’umanità, la nascita cioè della creatura umana più pura, più innocente, più perfetta…. La celebrazionecontemplazione della natività di Maria ci richiama alla misura alta della vita di ogni creatura.

I fatti di cronaca, che in questi giorni rattristano particolarmente la nostra terra, ci dicono che non siamo più capaci di guardare i bambini con gli occhi di Dio. Non c’è più rispetto nemmeno per i propri figli, nemmeno per le proprie nipotine. La nascita di una figlia che è, di per sé annuncio di una chiamata a vivere il paradiso, si trasforma in condanna a sperimentare l’inferno dell’abuso, della violenza, dell’aberrazione.

Carissimi fratelli e sorelle, la natività di Maria, grida quest’oggi a questa nostra terra, ma soprattutto a noi che siamo venuti in questa basilica a celebrare l’eucaristia, che la vita di ogni figlio e di ogni figlia è inviolabile, perché è un sogno di Dio!

Di fronte a tutto questo, come ho avuto modo di scrivere altrove, siamo chiamati alla responsabilità. Che non è mai degli altri, ma è la mia decisione libera e matura di come rispondere a ciò che accade. Siamo chiamati a rispondere alla vocazione che Dio ha donato a ciascuno di noi. Questo è responsabilità: il mio modo di rispondere a ciò che accade. Non è cosa degli altri: dello Stato, della politica, della scuola, della Chiesa, della famiglia…sono io che devo decidere di fare la mia parte.

3] Infine, riusciamo a vivere pienamente questa solennità, perché Maria è per noi modello di responsabilità. Di fronte agli accadimenti ella rispose: «Eccomi… avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38), si compia nella mia carne quello che hai detto, la tua Parola divenga carne in me.

Il Vangelo ci ha ricordato una serie di nomi, di personaggi che hanno fatto la storia del Popolo d’Israele. Qualcuno lo conosciamo, altri non li abbiamo mai sentiti nominare; alcuni non sono stati un grande esempio di fede o di onestà; altri, addirittura, erano stranieri, pagani, gente che non credeva nel Dio dei Padri, eppure anche loro fanno parte della genealogia di Gesù. Da loro discende Gesù.

Dio non ci chiede di essere una generazione di perfetti. Ci chiede di credere che quello che ha fatto in Maria, intende farlo anche in noi e in tutti coloro che, come Giuseppe, sapranno credere al sogno: «Non temere di prendere con te Maria Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo».

Sono le parole che compongono il sogno di Giuseppe che oggi vorrei consegnare a tutti voi: non temere e il bambino viene dallo Spirito Santo. Non abbiate paura di prendere sul serio la Parola di Dio, fate della sua Parola il sogno della vostra vita. Solo in questo modo diventerete generativi, non perché siete perfetti, capaci, intelligenti o senza peccato, ma perché, come è accaduto alla lista di uomini e donne che compongono la genealogia di Gesù, lo Spirito Santo agirà con voi e in voi e sarete fatti capaci di anticipare qui ed ora il paradiso.

Maria nascente, Santa Maria del Popolo, ispiraci la responsabilità per superare le nostre resistenze ad accogliere il Vangelo ed essere, così, generatori, nello Spirito Santo, di un mondo nuovo, fondato sull’amore!

Amen