Umili discepoli, coraggiosi testimoni, costruttori di unità.

19-05-2024

Solennità di Pentecoste, 74° anniversario della nascita al cielo della Beata Pina Suriano

Carissimi fratelli e sorelle, celebriamo la solennità della Pentecoste, memoria della prima effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente, cinquanta giorni dopo la Pasqua del Signore. Da allora la Chiesa vive immersa in questo mistero, perché lo Spirito è l’energia con cui il Risorto infonde vita nei credenti e nelle comunità, è presenza personale, potente e silenziosa, che agisce come anima del corpo ecclesiale, sorgente di movimento, di speranza e di azione.

  1. Nel giorno della Pentecoste anche noi, come i discepoli secondo il racconto degli Atti, siamo «tutti insieme nello stesso luogo» (At 2,1). È la condizione perché riceviamo il dono dello Spirito. Scriveva Johann Adam Möhler, un teologo tedesco vissuto nel XIX secolo, che se, al contrario, avesse trovato gli apostoli dispersi, uno qua e uno là, egli non si sarebbe effuso su di loro. La vita di comunione, intendeva dire, non è soltanto un frutto dello Spirito, ma pure una sua autentica invocazione. Carissimi, lo Spirito Santo con il Battesimo ci ha costituiti in unità, ma se noi non pratichiamo la fraternità, siamo di impedimento all’azione dello Spirito.

Quando, poi, san Luca descrive la prima comunità cristiana che attende il dono dello Spirito, scrive che tutti «erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui» (At 1,14). Anche adesso, insieme con noi nella preghiera c’è la Madre di Gesù, la beata Maria, Vergine e Madre di Dio e poi gli apostoli, i gloriosi martiri e tutti i santi. Fra questi, poi, il nostro sguardo oggi cade in particolare sulla figura della beata Pina Suriano, il cui corpo qui riposa, perché oggi ricorre il 74° anniversario della sua nascita al cielo: il 19 maggio 1950, il giorno dopo la solennità dell’Ascensione, il cuore di Pina smise di battere su questa terra, per continuare a battere all’unisono con il cuore del suo amatissimo Gesù nel paradiso.

Da quel giorno e per sempre, la beata Pina Suriano ci assiste dal cielo e insieme con noi, con la Santa Madre di Dio, gli Angeli e tutti i Santi canta le lodi di Dio tre volte santo e ripete: «Manda il tuo Spirito Signore a rinnovare la terra». Questa preghiera la pronuncia soprattutto per la nostra Chiesa diocesana, per i sacerdoti e per la nostra Azione Cattolica. La sua vita è stata caratterizzata da un amore forte e appassionato per Gesù e per l’eucaristia, dal suo spendersi per la Chiesa e per i sacerdoti e dal suo desiderio generoso di contribuire concretamente ad elevare a Dio la società del suo tempo, facendosi strumento di pace e intessendo costruttivi rapporti d’amicizia attraverso l’Azione Cattolica.

  1. Alla luce di questa sua testimonianza, nella Solennità della Pentecoste, colgo tre pro-vocazioni dalla Parola di Dio appena proclamata.

a] La prima la raccolgo dagli Atti degli Apostoli. Luca descrive la venuta dello Spirito utilizzando i simboli classici che accompagnano l’azione di Dio, il vento, il terremoto e il fuoco, ma racconta anche delle lingue che si dividono e si posano su ciascuno dei presenti. Già la tradizione giudaica suggeriva che sul Sinai la voce di Dio si divise in più lingue, precisamente in 70 lingue, perché tutte le nazioni potessero comprendere. Luca utilizza questo simbolo per sottolineare la prima opera dello Spirito che è il generare unità e universalità, che diventano compito per la Chiesa.

Accorrono uomini «di ogni nazione che è sotto il cielo», è ciascuno li udiva parlare nella propria lingua». Questa unità-universale operata dallo Spirito non è omologazione: gli uomini non abbandonarono le loro lingue, né le loro tradizioni. L’unità dello Spirito e più profonda, e non costringe l’uomo ad abbandonare il mondo in cui è cresciuto. Esige che l’uomo abbandoni il suo egoismo, le sue idolatrie, il suo peccato e nient’altro.

* Pina Suriano è donna di unità e, della sua testimonianza, vorrei richiamare il passo fondamentale per vivere questo compito: “Quest’oggi voglio o Gesù unirmi intimamente a te, per divenire così una sola cosa con Te e far che come l’apostolo possa anch’io ripetere: «Non vivo più io ma è Gesù che vive in me»” (Diario, 22 novembre 1933). Dall’essere innestata in Cristo ella si poté aprire all’amore e alla cura di ogni fratello e sorella.

b] Altro compito dello Spirito, che per noi diventa pro-vocazione, sul quale il Vangelo insiste particolarmente è il trasformare il discepolo in testimone: «Lo Spirito della verità, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza» (15,26-27). Nel grande processo tra il Cristo e il mondo, che si svolge entro tutta la storia, lo Spirito depone in favore di Gesù. Non si tratta di una testimonianza direttamente rivolta al mondo, ma rivolta al mondo attraverso il discepolo. Lo Spirito testimonia nel cuore del discepolo. Davanti alle ostilità che incontreranno i discepoli saranno esposti al dubbio, allo scandalo e allo scoraggiamento: lo Spirito difenderà Gesù nel loro cuore, li renderà sicuri nella loro disobbedienza al mondo. I discepoli avranno bisogno di certezza: lo Spirito gliela offrirà.

* Nelle prove e nelle molte sofferenze sopportate, Pina Suriano, si sente confortata dalla presenza di Dio in lei e non smette di essere, nella carità, profezia del Regno di Dio. Così scrive: “Sono scolpite nel mio cuore quelle sublimi parole, che io non sono neanche degna di pronunziare: dobbiamo essere Apostoli … che parola molto pesante per me, che non so fare nulla” (Lettera all’amica Giovanna, n. 176).

c] Un altro compito dello Spirito è suscitare un processo di incontro personale, intimo, pieno, con il Signore e la sua verità: «lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità» (16,13). L’insegnamento dello Spirito è anzitutto memoria: lo Spirito ripete le parole di Gesù. Non aggiunge a esso altre sue personali verità. E tuttavia il suo insegnamento non è ripetitivo, non è semplice ricordo. Non aggiunge nulla alla rivelazione di Gesù, però la interiorizza e la rende presente in tutta la sua pienezza. Il Vangelo dice: «vi guiderà a tutta la verità», cioè verso e dentro la pienezza della verità. Dunque una conoscenza interiore, viva e attuale, e, soprattutto, progressiva. Non un crescente accumulo di conoscenze, ma piuttosto un graduale viaggio verso il centro: dall’esterno all’interno, dalla periferia al centro, da una conoscenza per sentito dire, a una comprensione personale, attuale e trasformante.

* Pina Suriano pur vivendo una intensa vita spirituale e apostolica, si sentiva sempre in cammino, bisognosa di immergersi sempre più nell’infinito mistero dell’amore di Dio. Con queste parole si rivolge ad una amica: “Carissima Giovanna, sento un bisogno estremo di perfezionarmi…” per tale ragione tra i propositi leggiamo: “Mi sforzerò di vivere alla presenza del Signore, in modo che ogni piccolo atto, ogni piccola azione possa indirizzarla verso Colui che forma il tutto della mia vita” (Ritiro marzo 1942).

  1. Carissimi fratelli e sorelle, chiediamo per intercessione della nostra cara Pina Suriano che lo Spirito santo ravvivi in noi la sua presenza e renda ciascuno di noi e la Chiesa diocesana intera umili nel continuare il cammino di discepolato, coraggiosi nel testimoniare la vita nuova del Vangelo e costruttori di unità, di cui la fraternità è l’unico segno che ci rende veramente credibili.

Vorrei, infine, affidare alla protezione della Beata Pina Suriano il cammino del nostro seminarista Giuseppe Bongiorno, che il prossimo 28 giugno, vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo, ordinerò diacono per la Chiesa monrealese.

Pregiamo per i nostri seminaristi e chiediamo sante e numerose vocazioni sacerdotali. La Beata Pina Suriano, che tanto ha amato i sacerdoti, interceda per i seminaristi, accompagni il ministero sacerdotale di ogni presbitero e sostenga tutti i giovani in ricerca perché possano, con il suo stesso ardore, decidersi totalmente per il Signore e per la Chiesa.

Beata Pina Suriano, prega per noi. Amen